YOKNAPATAWPHA, TERRA DIVISA

scheda_yoknapatawpha

Dittico di creazioni collettive nate nell’ambito di due laboratori gemelli permanenti con i cittadini di Volterra e di Bologna

ARCHIVIO ZETA
YOKNAPATAWPHA, TERRA DIVISA
dittico da Shakespeare/Faulkner
regia e drammaturgia di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
con Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
e i cittadini-attori del Gruppo Logos di Volterra e del laboratorio di Bologna
partitura sonora Patrizio Barontini
oggetti scenici e luci Antonio Rinaldi
assistente Beatrice Vollaro
assistenza tecnica Andrea Sangiovanni
assistenti alla produzione musicale Paolo Samonà e Fabio Vassallo
cura Rossella Menna
coordinamento organizzativo Luisa Costa
cuffie Silent System
registrazioni realizzate in collaborazione con il corso di alta formazione La musica e il suono nelle produzioni cinematografiche e nell’audiovisivo promosso dalla Regione Emilia Romagna, Demetra Formazione e Studio Modulab
produzione Archivio Zeta
con il sostegno di Bé bolognaestate e Carte Blanche/VolterraTeatro

Avevamo bisogno di parlare, di raccontare, perché l’oratoria è la nostra eredità.
Sembra che cerchiamo nel semplice intervallo furioso in cui l’individuo respira
di abbozzare un’accusa furibonda dello scenario contemporaneo
oppure di scappare da esso e rifugiarci in una regione fittizia
di spade e magnolie e tordi che forse non è mai esistita in nessun luogo.
Introduzione a L’Urlo e il Furore, William Faulkner, 1933

Per il terzo anno consecutivo, dopo le due indimenticabili creazioni collettive La Ferita e Pilade/Campodeirivoluzionari alla Salina di Saline di Volterra, il festival VolterraTeatro ha sostenuto, nel corso dei mesi invernali, il laboratorio permanente Logos della Compagnia Archivio Zeta, condotto da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni.

La creazione di quest’anno, Big Woods, dal titolo della celebre opera di Faulkner, vede in scena un grande gruppo di oltre quaranta cittadini-attori di ogni età, ed è preceduta da Sound and Fury, che vede invece in scena i cittadini-attori del laboratorio che Guidotti e Sangiovanni hanno tenuto parallelamente a Bologna.
Entrambi sono preludi al progetto artistico 2016 di Archivio Zeta dedicato al Macbeth di William Shakespeare, e vengono presentati a Volterra in un lungo dittico intitolato Yoknapatawpha.

Yoknapatawpha (ioknapatofa) deriva da due parole Chickasaw – Yacona e Petopha – e significa terra divisa. Questo è il nome di una immaginaria contea del sud degli Stati Uniti dove William Faulkner (Premio Nobel per la letteratura nel 1949) ha ambientato molti dei suoi romanzi, racconti e il suo unico testo teatrale Requiem for a nun (Requiem per una monaca).

A detta di Faulkner questa parola potrebbe significare anche acqua che scorre attraverso un terreno pianeggiante: il Mississippi! Yoknapatawpha, il titolo di questo dittico costituito da Sound and Fury e Big Woods, è parola inventata per designare un paese utopico, che non c’è, nominato nella lingua estinta di un popolo sterminato.

Un esercito poetico di ottanta persone, tra adulti, ragazzi e bambini, attraversa il centro di Volterra per arrivare al Teatro Persio Flacco, guidando il pubblico in un grandioso e furioso viaggio dalla Scozia al Mississippi, un viaggio di scoperta e di conquista, tra foreste, orsi, fiumi e indiani Chickasaw, per un dittico faulkneriano che funge da preludio collettivo del nostro Macbeth.

La coscienza è al bando in Macbeth, in quest’uomo nuovo che vuole conoscere l’Universo, che mette in discussione le sacre regole del cosmo, che ha paura dell’ignoto e che la conoscenza porterà all’orrore e alla distruzione degli altri, di sé, della natura. Da dove è venuto e dove ci ha condotto tutto questo male? Macbeth per noi è anche l’uomo che varcherà l’oceano e che, con mani sporche di sangue, costruirà il Nuovo Mondo. Mondo che William Faulkner nella sua opera ha raccontato e indagato fin dalle origini in tutta la sua complessità.

SOUND AND FURY Yoknapatawpha#1
con Marina Artese, Antonella Bertini, Alessandra Bianchi, Francesca Biondi, Elisabetta Calari, Piero Giovannini, Sara Gugliotta, Antonia Guidotti, Elio Guidotti, Gianluca Guidotti, Vittorio Lega, Enzo Madonna, Daniela Masini, Francesca Mengozzi, Andrea Papa, Enrica Sangiovanni, Claudia Soffritti, Lucia Spada, Roberto Suprani, Elisa Tinti, Claudia Torresani, Nadia Trebbi, Maria Cristina Zamboni

La vita non è che un’ombra che cammina, un povero attore
che si agita sulla scena per la sua ora e poi non se ne sente più nulla; una favola
raccontata da un idiota, piena di urlo e furore
che non significa nulla.
Macbeth, William Shakespeare

Sound and Fury è un furioso viaggio dalla Scozia al Mississippi, una installazione performativa itinerante, con la partecipazione di un gruppo di cittadini da Bologna, un’azione teatrale che si ispira alle tecniche di smontaggio e rimontaggio frammentario della realtà messe in atto dalla scrittura di William Faulkner a partire da L’urlo e il furore (The Sound and the Fury), opera sperimentale che a sua volta nasce come diramazione da un verso del Macbeth: un materiale in divenire in cui le voci aprono nuovi spazi sonori e nuove scenografie interiori, fino all’ultima sillaba del tempo registrato.

BIG WOODS Yoknapatawpha#2 | prima nazionale | creazione originale per VT
con Simona Alderighi, Vania Baroncini, Annagrazia Benassai, Rocco Bertini, Valeria Bertini, Greta Burchianti, Giuseppangela Campus, Enzo Celotto, Valentina Cioni, Manola Del Testa, Ginetta Maria Fino, Yana Zoe Gioffreda,  Antonia Guidotti, Gianluca Guidotti, Elio Guidotti, Patrizia Labò, Giuseppe Mainieri, Mara Pacini, Patrizio Pampaloni, Silvia Pasquinucci, Maria Grazia Pozzi, Andrea Taddeus Punzo de Felice, Enrica Sangiovanni, Giacomo Santi, Paola Stellato, Alessandro Togoli

Io dovrei riferirvi ciò che affermo di avere visto; ma non so come fare.
Mentre stavo di guardia sulla collina
ho volto lo sguardo verso Birnam e ad un tratto mi è parso che
la foresta cominciasse a camminare.
A distanza di tre miglia potete vederlo avanzare;
vi dico che la grande foresta è in marcia, si muove!
Macbeth, William Shakespeare

Nella profezia delle tre sorelle fatali, Macbeth cadrà quando la foresta di Birnam si sposterà al castello di Dunsinane. Il compiersi di questa profezia è un nodo fondamentale eppure, nel tessuto  drammaturgico di Shakespeare, quasi solo accennato. Perché una foresta? Chi sono questi uomini travestiti da alberi che avanzano verso Macbeth?  Facendo un salto siderale dalla Foresta scozzese alla Grande Foresta nordamericana abitata da indiani Chickasaw, dai bianchi, e dagli orsi, raccontata da William Faulkner, un coro di cittadini-attori si fa largo nella Città di Volterra con una marcia imponente. La marcia di una foresta squarciata dal cemento e dal catrame, ma straordinariamente ancora selvaggia e nobile: resistente.

RAMPA DELLA FORTEZZA MEDICEA / VIE DEL CENTRO STORICO / TEATRO PERSIO FLACCO, VOLTERRA
29 luglio 2016 dalle ore 18.00

spettacolo itinerante
raduno esterno Fortezza Medicea ore 17.00

LABORATORIO LOGOS 2016 di Archivio Zeta