Laboratorio Futura Tittaferrante – Sorpresi. In sospesi, luoghi

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foto: Futura Tittaferrante

workshop di fotografia di scena

Proponiamo un laboratorio che permetta di fotografare il teatro.
Fotografare il teatro per avvicinarsi al teatro, per avvicinarlo nella sua materia che si da alle scene e che si forma per essere data nel momento stesso in cui vive di una sua autonomia lontana da queste.
Futura vive la fotografia di teatro nel tentativo di abbattere la prigionia dell’inquadratura e esperirla come un volume i cui limiti sono quelli della malleabilità del suo perimetro.
Avvicinarsi al teatro da fotografi appassionati per scoprirne le potenzialità, rivelare quei limiti quali non sono. Una scatola scenica mancante di una sola quarta parete? Oltre la quale ci viene chiesto di porci?
No, non solo. E VolterraTeatro ne è la massima espressione in questa sua XXIX edizione.

In quell’area fittizia e a un tempo materica si racchiudono delle domande capaci di svelare azioni concrete, esperite: come si guarda, come si avvicina, come si ferma? Dove finisce lo spettacolo e inizia il teatro, dove si fondono? Dove la timida periferia del mio corpo diventa scena, dove il rispetto e la fascinazione profonda che provo per un mondo confezionato mi racconta della mia fascinazione per la vita?
La fotografia di teatro è l’immagine di un’immagine, non lo si può negare. In questa direzione fotografare equivale a sezionare la trasformazione, testimoniandola come l’indirizzamento dello sguardo ai fini della sua sensibilizzazione. Ma il tentativo del nostro laboratorio e’ nella possibilità che il messaggio convogliato nella fotografia, rinunciando ad ogni sola pretesa di documentazione, faccia perno sulle potenzialità dell’alterità del proprio linguaggio, diventando in grado di suggerire una visione autonoma ed altra dello spettacolo.
Per esperienza nei precedenti laboratori, questo itinerario vissuto nella sua ‘alterità’ si è rivelato esperienza non solo del vedere, ma anche del “patire” l’immagine.
Tenendo sospeso il pesante obiettivo fotografico si preme sull’immagine, la si segue nel suo smodato adattamento allo spazio tridimensionale in cui si muove, si insiste sulle cose. Fino a coglierne l’inquieto apparire.
Questo forse perché alla fine dei conti la photo-graphia non è che uno degli infiniti linguaggi con cu rapportarsi e relazionarsi col mondo. E in questa relazione l’impronta del fotografo si fa tratto distintivo, in continuo bilico sul filo sospeso dell’armonia tra interno e esterno, tra l’interiorità dell’autore e il mondo al di là del diaframma, fino a dimenticarsi un po’ di se stessi per porre attenzione alle delicatezze che devono essere proprie di questo mestiere: pochi scatti subordinati ai rumori di scena, asservimento alla poca luce, rispetto per l’opera e la platea.

Il workshop, spunto di riflessione sulla fotografia di scena, racconta le strategie trovate da Futura per incontrarla. Alla ricerca del rapporto fra teatro e fotografia, fra l’interiorità del fotografo e il mondo al di là del diaframma. Il fotografo di scena è un essere umano, reagisce emotivamente, spettatore e narratore a un tempo vive l’atto fotografico come intervento creativo e interpretativo. Come si avvicina uno spettacolo? E’ possibile immortalarlo?
Il corso prevede tre giornate da 6 ore di esercitazioni teoriche e confronti pratici + una sessione dedicata all’ esercitazione seguendo il percorso che il festival snoda nell’abitare i luoghi vicini all’infinito e lo spettacolo della Compagnia della Fortezza in carcere.
Durante le giornate di pratica i fotografi saranno accompagnati dalla docente e il lavoro sarà revisionato dal vivo, con suggerimenti per eventuali correzioni sulle modalità lavorative e per una selezione utile alla costruzione di un proprio portfolio personale relativo alla fotografia di scena.
Nel corso del laboratorio gli allievi saranno stimolati a seguire un percorso di ricerca personale sulla fotografia di scena, individuando un tema di ricerca.

Programma

  • Introduzione alle caratteristiche tecniche e concettuali della fotografia di scena. Le varie impostazioni formali e le possibilità di approccio e di sguardo sul teatro.
  • Analisi delle differenti situazioni di ripresa e di lavoro
  • Tecniche di ripresa nella fotografia di spettacolo: inquadratura, velocità, capacità di prefigurazione, discrezione, creatività. Obiettivi e luminosità nelle differenti situazioni.
  • Il Rapporto tra teatro e fotografia. Elementi compositivi, tecniche, obiettivi, luci.
  • L’”etica” del fotografo di scena: il rapporto con il palco, l’approccio emotivo con gli artisti e con lo spettacolo.
  • Visione e commento di foto: fotografie di scena dei “maestri”.
  • Il mestiere del fotografo di scena: rapporti con gli uffici stampa e immagini da inviare ai giornali. Gallerie su web e immagini per le riviste.

Attrezzature necessarie: fotocamera reflex digitale o analogica + relativi obiettivi ed un proprio computer portatile (in caso di attrezzatura analogica non sarà possibile revisionare in tempo reale il materiale).

Futura Tittaferrante Si laurea in Discipline dello Spettacolo dal Vivo a Bologna, con una tesi incentrata sul segno lasciato dalla fotografia di scena. La sua formazione varia dalla scenotecnica per il teatro agli allestimenti per set cinematografici, passando solo in un secondo momento alla fotografia. Affianca gli studi a vari corsi tecnici ed assistenze come scenografa costruttrice e come arredatrice per set cinematografici, collaborando dal 2007 al 2009 come assistente alla scenografia per Tiziano Fario (scenografo di Carmelo Bene) per allestimenti teatrali tra i quali ‘A Sciaveca di Mimmo Borrelli. Padre fotografo, da piccola vive accanto alla fotografia analogica e durante la sua pratica come scenografa ne riscopre il potenziale espressivo. Si affaccia perciò alla fotografia di scena con una formazione tecnica propria, raffinandosi grazie alla pratica direttamente sulle scene e in seguito affiancando due fotografi di scena come Tommaso Le Pera e Marco Caselli Nirmal. Oggi produttrice d’immagini e promotrice d’iniziative tese a valorizzare l’utilizzo della fotografia, ha esposto sue mostre personali e curato progetti fotografici tra Bologna, Reggio Emilia, Roma e Napoli. Attualmente vive a Malta dove collabora con l’agenzia pubblicitaria internazionale TBWA e il centro di ricerca St. James Cavalier, continuando sia in Italia che all’estero il lavoro come fotografa di scena alternandosi tra il cinema e il teatro. Tra le sue attività più recenti: la collaborazione con l’Istituto Cinecittà Luce in occasione del Festival del cinema di Cannes e di Venezia, il coordinamento di un laboratorio per la Biennale Teatro, la documentazione dell’intero circuito dei Teatri di ERT, l’affiancamento di alcune tra le compagnie teatrali di ricerca più attente del territorio italiano (tra cui Accademia degli Artefatti, Compagnia della Fortezza, Balletto Civile, Andrea De Rosa, Antonio Latella, Daria Deflorian) e di artisti internazionali come Pascal Rambert e la compagnia L’Eolienne Cirque Coreographique.

Date e orari:

  • Giovedì 23 luglio dalle 17.00 a sera
  • Venerdì 24 e sabato 25 luglio dalle 11.30 a sera
  • Domenica 26 luglio dalle 12.00 a sera

A chi è rivolto:

A coloro che sono interessati alla fotografia di scena e vogliono approfondirne le potenzialità in una situazione pratica.

Quota di partecipazione: 110 euro comprensiva di copertura assicurativa. Sono previste facilitazioni presso strutture ricettive della zona. Le domande di partecipazione, con curriculum, devono essere inviate all’indirizzo mail  laboratori@volterrateatro.it.

SCADENZA ISCRIZIONI: 14 LUGLIO

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