BEGIN:VCALENDAR VERSION:2.0 PRODID:-//95.110.197.151//NONSGML kigkonsult.se iCalcreator 2.20// CALSCALE:GREGORIAN METHOD:PUBLISH X-WR-CALNAME:VolterraTeatro X-WR-CALDESC:Festival internazionale di teatro\, musica\, danza\, video\, p oesia\, arte e cultura X-FROM-URL:http://volterrateatro.it/new X-WR-TIMEZONE:Europe/Rome BEGIN:VTIMEZONE TZID:Europe/Rome X-LIC-LOCATION:Europe/Rome BEGIN:STANDARD DTSTART:20141026T030000 TZOFFSETFROM:+0200 TZOFFSETTO:+0100 RDATE:20151025T030000 TZNAME:CET END:STANDARD BEGIN:DAYLIGHT DTSTART:20150329T020000 TZOFFSETFROM:+0100 TZOFFSETTO:+0200 TZNAME:CEST END:DAYLIGHT END:VTIMEZONE BEGIN:VEVENT UID:ai1ec-374@volterrateatro.it/new DTSTAMP:20150519T100842Z CATEGORIES: CONTACT: DESCRIPTION:

ARTISTA\, COMUNITÀ E MEMORIA
\nDial oghi sulla Ferita
\na cura di Bianca Tosatti< /strong>

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tosatti_scheda

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Ci vuole molto coraggio per trasformare il dolore in bellezza da condividere
\nB.T.

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Gli artisti sono i fuor di luogo\, scelgono di perdersi nelle ferite degli spazi urbani.
\nGli artisti sono i profeti\, coloro che\, come un cartello st radale incomprensibile\, gridano: attenzione\, caduta massi.
\n< em>La memoria mantiene la storia aperta e rivedibile\, anticipa e arretra\ , costruisce mondi consapevoli del disastro e preparati alla sopravvivenza . Bisogna narrare la memoria per  costruire una nuova conoscenza sul limit e dell’abisso di tutto lo scibile coperto da Google: la conoscenza si tien e fra le crepe e le vertigini\, l’instabilità e gli accumuli\, le passioni e i detriti di un sentire comune.
\nBianca Tosatti

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Arte e Bellezza nascono da una Ferita\, esattamente in quell’ interstizio che si produce nello scollamento tra l’immaginario visionario dell’artista e il reale che non sa contenerlo\; da una rivolta\, dunque\, dell’artista stesso\, contro l’umiliazione di una società che non ne ricon osce la ferita e che si traduce spesso in un rifiuto della relazione quoti diana.
\nFino a che punto egli può e deve forzare i limiti della prop ria intransigente solitudine\, per perseguire l’ideale di un’arte che si c onfronti nella pratica quotidiana con quella comunità che lo esilia e lo e spelle?
\nIn quale misura\, invece\, l’insanabilità di quella ferita si rivela irrinunciabile in quanto possibilità di restare sempre sulla sog lia\, di chiamarsi ai margini\, di sfuggire a una ambiguità pericolosa\, p er preservare\, attraverso l’opacità\, la capacità di coltivare un livello altro da quello ordinario?
\nE se questi sono i presupposti\, se il rapporto tra genio e comunità sembra tanto più fecondo quanto più persever a in una forma di conflittualità inconciliabile che sprigiona energia\, co sa rimane dell’artista dopo la sua morte? Chi si assume il compito di orga nizzare fisicamente l’eredità artistica e quindi di negoziare l’immagine c he del suo lavoro sarà tramandata? Gli studiosi? L’ università? La famigli a?
\nPuò l’artista stesso\, in vita\, organizzare la memoria di sé?\nIn una sorta di percorso al contrario\, e per merito di una osmosi t ra diverse discipline che determina una distrazione continua di prospettiv a\, questi dialoghi sul rapporto tra artista\, comunità e memoria\, si pro pongono di generare inneschi inediti di pensiero sullo statuto dell’artist a all’interno di una comunità\, sulla sua (in)attualità\, sulla sua estran eità rispetto allo spazio che abita\, operando da un punto di vista inedit o\, il “dopo”\, quello che di lui rimane in forma di testimonianza tangibi le e tramandabile: la memoria\, l’archivio.

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In dialogo con Bianca Tosatti\, critico e storica dell’arte\, esperta di arte i rregolare\, fondatrice e direttrice del MAI museo di Sospiro – Cremona\, i sociologi Sergio Manghi e Vincenza Pellegrino\, la psichiatra Maria Inglese\, la psicanalista Anna Ferruta\, l’etno-psichiatra Piero Coppo\, la filosofa Wilma Cipriani\, l’artista visivo e il c ollezionista Giorgio Vigna\, Luisa Viglietti\, costumista e scenografa\, Segretario Generale della Fondazione L’im memoriale di Carmelo Bene e Cristina Valenti (Università di Bologna) responsabile scientifico del Progetto di riordino\, valorizzaz ione e digitalizzazione dell’Archivio della Compagnia della Fortezza.

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Al centro dei dialoghi\, in quanto esempi di memoria dissipata e/o di lavoro ostinato e resistente all’interno di una comunità\, tre frammenti video: le immagini del momento in cui tutto il patrimonio di opere di Arma nd Schultess\, artista irregolare contemporaneo\, viene letteralmente bruc iato dopo la sua morte\; il video percorso all’interno della casa di Roma di Carmelo Bene prima che fosse scelleratamente smembrata\; alcuni estratt i di un documentario della RAI sul film Cammina Cammina di Ermann o Olmi girato a Volterra negli anni ‘80 in cui si vede il regista impegnat o nel confrontarsi costantemente e ostinatamente con la comunità che vuole coinvolgere.

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Carcere di Vo lterra – Spazio Dalì
\n24 luglio\, ore 17.00

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