Il Draaago Teatro dei Venti Centro di Ricerca Teatrale |
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Evento speciale per i Comuni della Valdicecina Dove e quando: Grande evento spettacolo di strada nei centri storici dei Comuni 20 luglio ore 21.30 Castelnuovo Val di Cecina - 21 luglio ore 21.30 Pomarance (dal pomeriggio mercatini a cura del Centro Commerciale Naturale) - 22 luglio ore 21.30 Montecatini Val di Cecina - 23 luglio ore 21.30 Monteverdi M.mo - 1 agosto ore 21.30 Volterra – Piazza dei Priori spettacolo di strada itinerante con Antonietta Amoroso, Oksana Casolari, Daniele De Blasi, Francesca Figini, Floriana Patti, Beatrice Pizzardo, Antonio Santangelo, Igino L. Caselgrandi regia Stefano Tè consulente alla regia Mario Barzaghi consulente alla drammaturgia Salvatore Sofia costumi e oggetti di scena Teatro dei Venti macchine teatrali Teatrini Indipendenti Factory Lo spettacolo di strada è liberamente tratto da “Il Drago” di Evgenij Schwarz. La fiaba è rappresentata utilizzando gli strumenti tipici del teatro di strada: trampoli, bastoni infuocati, maschere giganti, sputa fuoco, macchine teatrali , un drago alto 5 metri, cavalli rachitici e altre scenografie mobili. L'opera è composta da un preludio e da due quadri, collegati tra loro da un corteo allegorico. C’era una volta, al tempo dei maghi e delle fate, una piccola città di gente buona, semplice e tranquilla, che da lunghi quattrocento anni, viveva alla mercé di un enorme drago. Era passato tanto di quel tempo da non essere nemmeno più un incubo per il popolo rassegnato. Crudele e astuto, il Drago si avvaleva della collaborazione di borgomastri, ministri, intendenti, generali, segretari a loro volta assoggettati alla Sua volontà. Ogni anno, il Drago si pigliava, per le proprie voglie, la più bella e la più pura delle fanciulle, che veniva consegnata, senza batter ciglio e persino con un certo orgoglio. Il feroce era così spaventoso che, al primo abbraccio, la fanciulla cadeva morta, e quell’anno toccava alla cara e timida Elsa, figlia dell’archivista. Allora, non si sa da dove, forse dal cielo, venne Lancellotto, che dopo avere, invano, tentato di aprire gli occhi ai pavidi cittadini, non senza essersi, naturalmente, innamorato della misera Elsa, decise di affrontare il mostro e liberare la città. Dopo una furente battaglia Lancelloto uccise il drago, tagliandogli la testa, in un duello all’ultimo sangue. Il cimento fu tanto aspro che Lancellotto ne uscì ferito mortalmente e il gatto e l’asino parlanti, suoi amici, lo portarono sui monti, nascondendolo in una caverna inaccessibile. Il sinistro borgomastro della città ne approfittò subito per attribuirsi tutto il merito, facendosi passare lui, per il liberatore del popolo, e chi non mostrava di essere di questo parere, zac! via la testa. E come “Drago” assoluto della città volle per sé, come quell’altro, la infelice Elsa. Venne il giorno delle tristi nozze, ed ecco che riapparve miracolosamente Lancellotto. Ora ebbe lui il compito anche più difficile: quello di educare i cittadini alla libertà. Fece imprigionare i cattivi, sposò Elsa e vissero felici e contenti |